L'ALCHIMIA DEGLI OPPOSTI | GLI OPPOSTI PSICHICI
Lo studio dell’alchimia ha permesso a C. Jung di validare anche storicamente il suo lavoro relativo all’inconscio.
Un mondo popolato da simboli e archetipi, personali e collettivi, che ha molti punti di contatto con la tradizione alchemica. Jung, attraverso le sue ricerche e lo studio della tradizione ermetica, ha riscontrato un parallelo tra il lavoro sulla psicologia del profondo, e gli opposti psichici in alchimia. Entrambe sono accumunate da una sorta di approccio spirituale e alchemico.
Su questa base di pensiero, ogni lavoro che implichi una trasformazione interiore, può fare riferimento agli
archetipi psicologici che ogni disciplina utilizza per attivare questa integrazione delle polarità. Il fine è comprenderne la complementarietà vitale e necessaria.
Conoscendo prima singolarmente gli elementi psichici in gioco e i simboli che li veicolano, e poi mettendo a confronto i termini tra loro opposti, si entra in quella dimensione che afferisce allo spazio dell’inconscio. Lì sono sedimentati i significati e le memorie più profonde, e in quel luogo può avere inizio un’autentica guarigione. Perché solo guardando a queste parti, e alla loro relazione dialettica, possiamo mettere in movimento il sistema e liberarlo dalle sue rigidità e dalle sterili credenze.
È insieme un lavoro spirituale, di consapevolezza e alchemico nel momento in cui le forze in campo si incontrano per riconoscersi e trovare la loro integrazione. Questo non vuol dire negare le differenze, ma dare ad esse il valore della ricchezza e della completezza che solo rimettendo insieme gli opposti possiamo auspicare.